Mind Powers Volume6 Capitolo5

Capitolo 5 – Son’s Mind

Un capitolo estremamente delicato… leggete l’avviso ad inizio capitolo!

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….Condividere è molto semplice, basta un click!

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.Ed ora buona lettura col prossimo capitolo di Mind Powers!

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Capitolo 5 – Son’s Mind

 

Attenzione! Questa è un'opera di fantasia.
Ogni riferimento a fatti storici, personaggi o luoghi è
completamente fittizio. Nomi, persone, luoghi ed avvenimenti
ed ogni somiglianza con fatti, luoghi o persone reali, viventi
o defunte, è del tutto casuale o frutto della vostra immaginazione...

 

Sakura, trasformata magicamente in un ragazzo e Kazuki erano ancora all’interno della prova di Atum. Camminavano nella natura in quel posto a loro sconosciuto. La loro meta attuale era la sommità di una collina, cioè dove proseguiva l’unico sentiero in vista. Forse da quel posto sopraelevato potevano avere una visione più chiara di dove si trovassero.

Dopo pochi minuti arrivarono finalmente in cima, dove trovarono una specie di boschetto. O forse era meglio chiamarlo albereto. Era un luogo meraviglioso, percorso da innumerevoli sentieri che costeggiavano un infinito numero di alberi centenari, o forse millenari. Kazuki si avvicinò ad uno di questi per controllarlo.

 

 

 “Questo… è un ulivo. Questi sono tutti ulivi… Quindi questo deve essere un oliveto…”

 “Kazuki-sama, guarda! C’è qualcuno!”

 

Poco più avanti c’era sicuramente una persona, quindi i due decisero di andare a parlargli, per cercare di ricavare qualche informazione utile. Quindi si avvicinarono e lo videro più chiaramente.

 

 

Era un giovane uomo sulla trentina e vestito con una specie di tunica. Era inginocchiato e dava le spalle ai… ragazzi che parlarono tra di loro a bassa voce:

 “Che cosa sta facendo?”

 “Non lo so… Ma quella posizione… Forse sta pregando?”

 

In quell’istante l’uomo si accorse di non essere più solo, si alzo di colpo e voltandosi disse:

 “Chi cercate?”

 

Kazuki restò leggermente sorpreso, non da quelle parole, ma dal suo tono di voce. Rigido ma gentile. Calmo ma apparente intimorito.

 “Noi… non…”

 “Scusate. Voi non potete essere… è ancora presto…”

 “…Non capisco…”

 “Scusatemi ancora, non volevo confondervi. Avete bisogno di qualcosa?”

 “Salve, io sono… Kazuki e lei… lui è Sakura.”

 

Sakura lanciò un’occhiataccia a Kazuki per poi mettere il broncio…

 (Scusa ma sono obbligato a parlare di te al maschile.)

 “Piacere di conoscervi, il mio nome è Yeshu’a. Che cosa ci fate nel Getsemani? State cercando qualcuno?”

 “Quindi questo posto si chiama Getsemani? Il fatto è che… ci siamo persi…”

 

Kazuki pensò che la solita scusa fosse più che sufficiente…

 “…Questo non è vero. Non potete esservi perduti se fin dall’inizio non sapevate già dove vi trovavate.”

 

Era chiaro che quell’uomo o era tremendamente perspicace… oppure…

 “Scusatemi ancora… non volevo offendervi. Ma non posso fare altrimenti. Sapevo che sareste arrivati, ma i miei pensieri erano concentrati sulle persone che arriveranno dopo di voi.”

 

Kazuki restò nuovamente senza parole. Non riusciva proprio a capire quello che quel giovane uomo stava dicendo.

 “…Hai detto che sapevi del nostro arrivo?”

 “Si. Tu ragazzo dai capelli scuri sei stato chiamato da Atum per superare le sue prove.”

“…Ma come fai a saperlo? Quindi anche tu sei un Pretendente?”

“Io? Ohh… no no. Non ho nessun rapporto con Atum. Anzi… Potrei dire d’essere il tuo opposto.”

“Eh?!”

“Io sono un Figlio di Aton.”

 

Quest’uomo aveva nominato Aton, il secondo dio della creazione. Kazuki sapeva pochissimo di tutta questa storia. Gli unici brandelli d’informazione in suo possesso erano le parole che ogni tanto sfuggivano di bocca a Ra e Seth, che per ordini superiori erano obbligate al silenzio. Kazuki sapeva solo che esistevano questi due dei della creazione. Atum ormai lo conosceva discretamente e lo considerava un bel rompi p- una grande seccatura. Per quanto riguarda Aton… Vuoto totale. Era quindi un’ottima occasione per ricavare nuove informazioni.

 

“Aton hai detto?!”

 “Si, praticamente potrei dire che sono nella tua stessa situazione. Proprio come te, anche io ho dei poteri. Ed uno di questi e la preveggenza ed è questo il motivo del perché sapevo che saresti venuto. L’unica differenza tra di noi è il dio che ci ha scelti. Le persone nella mia situazione sono chiamati: Figli di Aton… Persone… Beh… Fino a questo momento io sono l’unico. Aton non ha nominato nessun altro Figlio oltre a me.”

“Quindi anche tu devi superare delle prove?”

“Più o meno… si, anche se in modo differente da te. Il tuo dio, Atum… possiamo dire che ha un approccio diverso… possiamo dire che mentre testa le capacità dei suoi Pretendenti… gli piace anche… giocare con loro e… divertirsi un po’ diciamo…”

“Si, capisco molto bene cosa intendi… mi ha mandato in giro per il mondo… in ogni epoca e situazione! E ogni volta che è comparso è stato sempre nel momento peggiore!”

 

Yeshu’a fece un sorrisetto ironico. Ma la sua espressione non era affatto cattiva…

 “…Che differenza di trattamento… quasi ti… in-“

 

Quell’ultima parola non uscì mai dalle sue labbra e in quello stesso istante il volto dell’uomo cambiò espressione… una cupa espressione…

 “Sono contento di averti potuto conoscere, ma ora devo chiederti di andartene… Devo pregare perché… tra poco… verranno a prendermi.”

 “A prenderti?”

“Si. Devo pregare perché la mia fine è ormai vicina.”

“Eh?! Mi stai dicendo che le persone che stanno arrivando… vogliono… ucciderti?!”

“Praticamente si… quello è il mio destino.”

“Tu sei certo di questo? Hai usato il tuo potere, la preveggenza?”

“No, per questa cosa non è necessaria.”

“Eh?”

 “Una delle persone che stanno venendo a prendermi è un mio caro amico. Per essere precisi lui mi tradirà e sarà il mandante della mia fine. Ma per questo non ho il bisogno di usare il mio potere. Quando un amico è in difficoltà, ha paura, ha dei problemi, quando ha bisogno di te…  In tutti questi casi e molti altri, un vero compagno ha il dovere di capirlo ed aiutarlo. Anche se non è facile riuscire a farlo…

 (…Quando un amico è in difficoltà… hai il dovere di capirlo ed aiutarlo… Un amico… ma anche una… amica…)

 

 

T…. T…. T….

 

In quell’istante il tempo come si fermò e Kazuki intuì che quel momento era arrivato. Due voci maschili gli parlarono internamente. Kazuki era ormai quasi in grado di riconoscere entrambe quelle presenze. Riflettendo sulle scorse volte, aveva capito che una gli aveva dato sempre la risposta sbagliata ed una sempre quella giusta. Motivo per cui avrebbe voluto utilizzare questo per agevolarsi… Ma questa volta le due voci non erano così distinguibili… e Kazuki non poté quindi utilizzare quell’aiuto.

Era giunto il momento di prendere una decisione…

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“Devi convincerlo a fuggire ed a salvarsi la vita.” (LINK)

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“Ognuno ha diritto di decidere per la propria vita.” (LINK)

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 (E’ giunto il momento di scegliere… Mind Powers è anche interattivo! Scegliete una delle due possibili conclusioni di questo volume… Ovviamente una… sarà giusta… e l’altra…)

PS: Vi consiglio di leggerle entrambe!!!